Clopidogrel versus Ticagrelor nei pazienti con sindromi coronariche acute, richiedenti strategia invasiva


E’ stata confrontata l’efficacia di Ticagrelor ( Brilinta, Brilique ), un potente inibitore P2Y12 reversibile, con quella del Clopidogrel ( Plavix ) nei pazienti con sindromi coronariche acute.

Sono stati coinvolti 18.624 pazienti, che sono stati assegnati in modo casuale a ricevere, per un periodo di 6-12 mesi, placebo e Ticagrelor ( 180 mg come dose di carico e, successivamente, 90 mg due volte al giorno ) oppure placebo e Clopidogrel ( 330-600 mg come dose di carico e, poi, 75 mg al giorno ).
Tutti i partecipanti assumevano anche Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ).

L’endpoint primario era rappresentato da mortalità cardiovascolare, infarto del miocardio o ictus.

L’endpoint primario composito si è verificato in una più bassa percentuale nel gruppo Ticagrelor rispetto a quello Clopidogrel ( 569 vs 668 eventi, rispettivamente; hazard ratio, HR=0.84; p = 0.0025 ).

Nessuna differenza è stata osservata tra i due gruppi in termini d’incidenza di sanguinamento maggiore totale ( 11.6% vs 11.5%; HR= 0.99; p = 0.8803 ) o di gravi sanguinamenti ( 3.2 vs 2.9; HR=0.91; p = 0.3785 ).

Dallo studio è emerso che per i pazienti con sindrome coronarica acuta che richiedono un intervento invasivo precoce, l’impiego di Ticagrelor appare essere una opzione terapeutica migliore rispetto all’utilizzo di Clopidogrel. ( Xagena_2010 )

Cannon CP et al, Lancet 2010; 375: 283-293

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