Biomarcatori e parametri ecocardiografici per l'identificazione della cardiotossicità da antracicline in donne con tumore alla mammella


Nel trattamento adiuvante o neoadiuvante del carcinoma alla mammella, l’utilizzo delle antracicline ( Epirubicina e Doxorubicina ) determina un aumento della sopravvivenza, specialmente nelle pazienti per cui l’ormonoterapia non è sufficiente ( malattia luminal B ) o quando né l’ormonoterapia né il Trastuzumab sono indicati ( malattia triplo negativa ).
In tale subset, le attuali raccomandazioni suggeriscono un follow-up cardiologico con dosaggi seriati delle troponine ed ecocardiogramma annuale o, in alternativa, trimestrale.

L'obiettivo di uno studio è stato quello di verificare la validità di un monitoraggio integrato di troponina ad alta sensibilità ( TnT-HS ) ed ecocardiogramma 3D e strain in un ambulatorio di oncocardiologia.

Sono stati arruolati 32 pazienti consecutivi con tumore alla mammella luminal B o triplo negativo ed indicazione a chemioterapia contenente antracicline.

La valutazione ecocardiografica è stata eseguita prima e dopo chemioterapia.
Il calcolo della frazione di eiezione è stato effettuato in 2D e 3D, mediante il metodo Simpson biplano e triplano;il 2D strain è stato valutato con il metodo speckle tracking.

L’età media delle pazienti era di 56 ± 9 anni, il 69% aveva una malattia della mammella sinistra, il 39% presentava una malattia triplo negativa, il 79% ha ricevuto una chemioterapia adiuvante.
Nel 97% è stata utilizzata Epirubicina, con dosaggio cumulativo medio di 300 ± 54 mg/m2.
Il 19% delle pazienti non aveva fattori di rischio cardiovascolare, il 40% aveva un fattore di rischio, il 19% due fattori e il 22% presentava 3 o più fattori di rischio.
La frazione di eiezione 2D al basale non è risultata significativamente differente rispetto alla frazione di eiezione 3D ( 63% versus 62% p = 1 ).
L’indice di 2D strain medio era pari a -19% ± 7, ottenuto nel 70% delle pazienti ( per i limiti della finestra acustica ).
L’indice di performance miocardica media è stato pari a 0.34 ± 0.08 valutato al doppler tissutale, la contrattilità ventricolare destra e l’s2 al Doppler tissutale erano di 25 ± 1.9 mm e 14 ± 1.19 cm/sec.

Al termine della chemioterapia la frazione di eizione 3D non ha subito variazioni significative ( 62% versus 63% p = 1 ), l’indice di 2D strain medio era di -20.2% ± 1.6, anch’esso non differente rispetto al basale ( p = 0.42 ).

L’indice di performance miocardica medio era di 0.32 ± 0.05, non differente rispetto al basale ( p = 0.9 ), la contrattilità ventricolare destra e l’s2 al Doppler tissutale erano di 24 ± 2.5 mm e 13 ± 1.12 cm/sec, non differenti rispetto al basale ( p = 0.5 ).

Non si sono verificate alterazioni significative della TnT-HS.

I risultati preliminari dello studio non hanno evidenziato casi di cardiotossicità acuta da antracicline, in un subset di pazienti a basso-medio rischio cardiovascolare, trattate prevalentemente con Epirubicina a un dosaggio notevolmente al di sotto di quello considerato a rischio di cardiotossicità, seppur efficace nella pratica clinica.
Tali dati appaiono confortanti in quanto, in particolare in questo sottogruppo con caratteristiche di aggressività, la chemioterapia ha ottenuto un notevole incremento della sopravvivenza. ( Xagena_2015 )

Fava A et al, Congresso SIEC, 2015

Xagena_Medicina_2015