Regressione dell’aterosclerosi coronarica documentata mediante angiografia con Rosuvastatina


Rosuvastatina ( Crestor ) è la sola statina che abbia dimostrato una regressione dell’aterosclerosi coronarica nello studio ASTEROID. Questo risultato, che era basato sui dati ottenuti mediante ultrasonografia endovascolare ( IVUS ), è stato ora confermato dall’angiografia coronarica quantitativa ( QCA ).

I dati hanno mostrato che il trattamento con Rosuvastatina per 2 anni permette di raggiungere livelli di colesterolo LDL al di sotto dei 70 mg/dl ed è associato ad un significativo aumento del coelsterolo HDL, regressione prodotta dalla diminuzione percentuale del diametro della stenosi e miglioramento del diametro minimo del lume, come misurato mediante QCA nei pazienti con coronaropatia.

Questi dati provengono da due diverse tecniche usate nello studio ASTEROID. Le due tecniche, che misurano parametri differenti e riguardano differenti segmenti delle arterie coronariche, hanno dimostrato miglioramenti compatibili con la regressione dell’aterosclerosi correlata all’uso della Rosuvastatina - ha affermato Christie M. Ballantyne, del Baylor College of Medicine a Houston, negli Stati Uniti.

Lo studio ASTEROID ( A Study To Evaluate the Effect of Rosuvastatin On Intravascular Ultrasound-Derived Coronary Atheroma Burden ) è stato disegnato per valutare gli effetti della Rosuvastatina 40 mg in 507 pazienti sottoposti ad angiografia coronarica con evidenza di coronaropatia.
L’analisi con QCA era un endpoint secondario di questo studio. Gli angiogrammi ottenuti al basale e alla fine dei 2 anni di studio sono stati analizzati per i cambiamenti percentuali del diametro della stenosi ( %DS ) e del diametro minimo del lume ( MDL ) usando le immagini dell’angiografia coronarica quantitativa.

I principali risultati di quest’analisi nei 292 pazienti con stenosi del lume maggiore del 25% al basale, sono stati, dopo trattamento con Rosuvastatina 40 mg per 2 anni, i seguenti:

- 53.3% di riduzione del colesterolo LDL ( da 131.5 mg/dL a 61.1 mg/dL, in media )

- 13.8% di aumento del colesterolo HDL ( da 42.8 mg/dL a 48.3 mg/dL, in media )

- Significativa diminuzione del diametro percentuale della stenosi ( da una media di 35.7% al basale a 34.5% a 2 anni; diminuzione media: 1.3%, diminuzione mediana: 0.5%; p<0.001 )

- Significativo aumento del diametro minimo del lume ( da una mediana di 1.62 mm al basale a 1.67 mm a 2 anni; aumento medio: 0.03 mm, aumento mediano: 0.02 mm; p<0.001 )

- Regressione dell’aterosclerosi nella maggior parte dei pazienti

- Oltre il 90% dei pazienti è rimasto clinicamente stabile o ha presentato regressione ( sia %DS che MLD )

- Buona tollerabilità della Rosuvastatina 40 mg nei 2 anni di studio

L’aterosclerosi può manifestarsi all’inizio dell’età adulta e continuare progressivamente per il resto della vita. Nonostante la gravità dell’aterosclerosi, non è del tutto chiaro il meccanismo dello sviluppo e della progressione di questa patologia. Molti studi riguardanti l’angiografia coronarica hanno indicato che il rallentamento della progressione dell’aterosclerosi è associato a una diminuzione del rischio cardiovascolare.

Negli Stati Uniti l’FDA ( Food and Drug Administration ) ha approvato l’impiego della Rosuvastatina, sulla base dei dati dello studio METEOR ( Measuring Effects on intima media Thickness: an Evaluation Of Rosuvastatin ), in associazione alla dieta per il rallentamento della progressione dell’aterosclerosi nei pazienti con colesterolo elevato.
Il riassunto delle caratteristiche del prodotto in Europa è stato aggiornato con l’inserimento dei dati dello studio METEOR che dimostrano l’effetto positivo della Rosuvastatina sull’aterosclerosi nei pazienti a basso rischio cardiovascolare con i primi segni di patologia carotidea documentati con ultrasonografia B-mode. ( Xagena_2008 )

Fonte: 57th Annual Scientific Session of the American College of Cardiology, 2008



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XagenaFarmaci_2008