La depressione nei pazienti con fibrillazione atriale e scompenso cardiaco associata ad aumento della mortalità cardiovascolare
Un forte stato depressivo è associato ad un’aumentata mortalità cardiovascolare nei pazienti che soffrono sia di insufficienza cardiaca congestizia che di fibrillazione atriale, in trattamento farmacologico ottimale.
Sono stati analizzati i dati di AF-CHF, uno studio che ha confrontato la strategia del controllo della frequenza con quella del controllo del ritmo nei pazienti con fibrillazione atriale e scompenso cardiaco cronico.
Su 1.238 pazienti eleggibili, 974 hanno completato il questionario BDI-II ( Beck Depression Inventory ).
Nell’arco di un periodo osservazionale di 39 mesi, sono state riscontrate 246 morti cardiovascolari, 11 morti presunte aritmiche e 302 morti per qualsiasi causa.
Dall’analisi è emerso che i 312 pazienti che presentavano al basale elevati punteggi alla scala BDI-II avevano una più alta incidenza di mortalità cardiovascolare.
Dopo aggiustamento per altri fattori prognostici, i pazienti con elevati punteggi di depressione presentavano un rischio di morte cardiovascolare 1.57 volte maggiore ( p<0.001 ).
Il rischio era 1.69 volte più alto per la morte per cause aritmiche e 1.38 per la morte per qualsiasi causa.
Il rischio era più grande per i pazienti depressi non sposati. ( Xagena_2009 )
Fonte: Circulation, 2009
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