La Rosuvastatina esercita un benefico effetto sul volume della placca aterosclerotica nell’ipercolesterolemia moderata


Lo studio ORION ( Outcome of Rosuvastatin treatment on carotid artery atheroma: a magnetic resonance imaging observation ) ha valutato gli effetti della Rosuvastatina ( Crestor ) sul volume della placca carotidea e sulla sua composizione.

Lo studio ORION , mediante la tecnica 1.5T MRI ha confrontato le immagini così ottenute delle placche aterosclerotiche carotidee al basale e dopo 24 mesi di trattamento.

Hanno preso parte allo studio 33 pazienti con valori di colesterolo LDL a digiuno, maggiori o uguali a 100 ed inferiori a 250 mg/dl, e stenosi carotidea compresa tra il 16 ed il 79% all’EcoDoppler.

I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere un basso dosaggio ( 5mg ) di Rosuvastatina o un alto dosaggio ( 40-80mg ).

Dopo 2 anni, è stato osservato che il colesterolo LDL è risultato significativamente ridotto dal basale in entrambi i gruppi a basso e ad alto dosaggio ( 38,2% e 59,9%, rispettivamente; p<0.001 ).

Non sono stati osservati cambiamenti significativi nel volume della placca carotidea tra i due dosaggi a 24 mesi.

In tutti i pazienti con un core necrotico ricco in lipidi, al basale, il trattamento con Rosuvastatina ha prodotto una riduzione del core necrotico lipidico del 41% ( p=0.005 ).

Dallo studio è emerso che nei pazienti con ipercolesterolemia moderata, la Rosuvastatina a basso e ad alto dosaggio è efficace nel ridurre il colesterolo LDL. Inoltre il trattamento con Rosuvastatina è risultato associato ad una riduzione della proporzione del core necrotico lipidico.
Queste scoperte forniscono evidenza che la terapia con Rosuvastatina può avere un benefico effetto sul volume della placca e sulla sua composizione. ( Xagena_2008 )

Underhill HR et al, Am Heart J 2008; 155: 584.e1-8



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