Dubbi sui benefici di Dronedarone, un antiaritmico per la fibrillazione striale non-permanente


In un Commentary, pubblicato su JACC ( Journal of American College of Cardiology ), e riguardante Dronedarone ( Multaq ), i Ricercatori del Cedars-Sinai Heart Institute a Los Angeles negli Stati Uniti, hanno concluso che l’antiaritmico è scarsamente efficace e non ha chiari benefici di sicurezza.

I Ricercatori hanno valutato i dati sul Dronedarone, presentati dalla società produttrice Sanofi-Aventis all’FDA per l’autorizzazione alla commercializzazione del farmaco.

E’ stato osservato che l’efficacia del Dronedarone è il 50% inferiore a quella dell’Amiodarone ( Cordarone ). Inoltre, la sicurezza del Dronedarone non appare essere quella sperata.

Secondo i Ricercatori, il Dronedarone dovrebbe essere impiegato solo come seconda o terza linea in pazienti che non sono in grado di tollerare l’Amiodarone o altri farmaci, raccomandati dalle Lineeguida.

Nel 2009, l’FDA ha approvato Multaq per ridurre il rischio di ospedalizzazione cardiovascolare nei pazienti con fibrillazione atriale non-permanente o flutter atriale.

Secondo i Ricercatori del Cedars-Sinai, il Dronedarone non ha dimostrato di essere più sicuro dell’Amiodarone.

E’ noto che l’Amiodarone è associato a tossicità, talora grave, che può avere un impatto sulla qualità di vita, ma è anche molto efficace; la riduzione del dosaggio, in diversi casi, può permettere il controllo degli effetti indesiderati.

Sulla base degli studi attuali, i medici dovrebbero essere cauti nell’impiegare il Dronedarone per indicazioni off-label, come aritmie ventricolari, e dovrebbero evitare di prescriverlo nei pazienti ad alto rischio come quelli con scompenso cardiaco avanzato o in quelli con recente insufficienza cardiaca scompensata richiedente ospedalizzazione o stretto controllo medico.

In conclusione, il Dronedarone ha un’efficacia antiaritmica molto modesta, e sulla base dell’attuale evidenza il suo uso nel trattamento della fibrillazione atriale non-permanente o flutter atriale può essere solo di seconda o terza linea dopo fallimento dei farmaci di primo impiego. ( Xagena_2010 )

Fonte: JACC, 2010



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