Intervento chirurgico non cardiaco: mortalità e nuovo ricovero di pazienti con insufficienza cardiaca, fibrillazione atriale o coronaropatia


I rischi post-operatori per i pazienti con malattia coronarica sottoposti a chirurgia non-cardiaca sono ben descritti.
Tuttavia, i rischi della chirurgia non-cardiaca nei pazienti con insufficienza cardiaca e fibrillazione atriale sono meno noti.

Uno studio ha confrontato la mortalità postoperatoria dei pazienti con scompenso cardiaco, fibrillazione atriale, o malattia coronarica sottoposti a chirurgia non-cardiaca maggiore e minore.

I dati raccolti basati sulla popolazione sono stati utilizzati per creare 4 coorti di pazienti consecutivi con insufficienza cardiaca non-ischemica ( n=7700 ), insufficienza cardiaca ischemica ( n=12249 ), malattia coronarica ( n=13 786 ), o fibrillazione atriale ( n=4312 ) sottoposti a chirurgia non-cardiaca nel periodo 1999-2006, in Canada.

L'esito principale atteso è stata la mortalità postoperatoria a 30 giorni.
La mortalità postoperatoria non-aggiustata a 30 giorni è stata del 9.3% nell’insufficienza cardiaca non-ischemica, 9.2% nell’insufficienza cardiaca ischemica, 2.9% nella malattia coronarica, e 6.4% nella fibrillazione atriale ( ogni categoria versus malattia coronarica, P inferiore a 0.0001 ).

Tra i pazienti sottoposti a piccoli interventi chirurgici, la mortalità postoperatoria a 30 giorni è stata dell’ 8.5% nell’insufficienza cardiaca non-ischemica, 8.1% nell’insufficienza cardiaca ischemica, 2.3% nella malattia coronarica, e 5.7% nella fibrillazione atriale ( P inferiore a 0.0001 ).

Dopo aggiustamento per variabili multiple, la mortalità post-operatoria è rimasta più elevata nell’insufficienza cardiaca non ischemica, nell’insufficienza cardiaca ischemica, e nei pazienti con fibrillazione atriale rispetto a quelli con malattia coronarica ( insufficienza cardiaca non-ischemica contro malattia coronarica: odds ratio, OR=2.92; insufficienza cardiaca ischemica contro malattia coronarica: OR=1.98; fibrillazione atriale contro malattia coronarica: OR=1.69 ).

In conclusione, nonostante gli attuali modelli di previsione del rischio perioperatorio pongano maggiormente l'accento sulla malattia coronarica rispetto all’insufficienza cardiaca o alla fibrillazione atriale, i pazienti con scompenso cardiaco o fibrillazione atriale hanno un rischio significativamente maggiore di mortalità post-operatoria rispetto ai pazienti con malattia coronarica, e anche piccoli interventi comportano un rischio superiore a quello precedentemente considerato.( Xagena_2011 )

van Diepen S et al, Circulation 2011; 124: 289-296



Link: MedicinaNews.it

Cardio2011 Chiru2011