Aumentato rischio di fratture per i pazienti con scompenso cardiaco


I pazienti con scompenso cardiaco sono ad aumentato rischio di fratture e dovrebbero essere sottoposti a screening per l’osteoporosi.

Ricercatori dell’University of Alberta ad Edmonton in Canada hanno studiato una coorte, basata sulla popolazione, di 16.294 pazienti consecutivi, di età uguale o superiore ai 65 anni, con malattia cardiovascolare al momento della presentazione al Dipartimento d’Emergenza nel periodo 1998-2001.

A 2.041 pazienti è stato diagnosticato nuovo scompenso cardiaco. L’età dei pazienti era di 73 anni, e per il 53.2% era di sesso femminile.

Nell’anno successivo alla visita presso il Pronto Soccorso il 4.6% dei pazienti è andato incontro ad una frattura, contro l’1% dei pazienti senza scompenso cardiaco ( p<0.001 ).

L’incidenza di frattura dell’anca è risultata anche significativamente più alta tra i pazienti con insufficienza cardiaca ( 1.3% vs 0.1%; p<0.001 ).

Dopo aggiustamento per i confondenti multipli, lo scompenso cardiaco è rimasto un significativo fattore di rischio indipendente per la frattura con odds ratio ( OR ) aggiustato di 4 per qualsiasi frattura e 6.3 per la frattura dell’anca.

Recenti modelli animali hanno indicato che gli elevati livelli di aldosterone nello scompenso cardiaco possono stimolare l’aumentata escrezione di calcio, con conseguenti elevati livelli di ormone paratiroideo.

Nei pazienti con insufficienza cardiaca gli interventi per controllare l’osteoporosi sono poco frequenti. I dati dello studio hanno mostrato che questi pazienti devono essere sottoposti a screening ed eventualmente trattati con farmaci antiosteoporotici. ( Xagena_2008 )

Fonte: Circulation, 2008



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