Il rimodellamento inverso del ventricolo sinistro è il solo predittore indipendente di sopravvivenza libera da eventi a 2 anni nell’infarto STEMI


Pochi dati sono disponibili sul valore prognostico del rimodellamento inverso del ventricolo sinistro dopo infarto miocardico acuto con sopraslivellamento ST ( STEMI ).

Uno studio compiuto da Ricercatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma ha valutato l’incidenza, i principali determinanti, e il significato clinico nel lungo periodo del rimodellamento inverso ventricolare sinistro in un gruppo di pazienti con infarto STEMI, trattati con intervento coronarico percutaneo ( PCI ) primario.
In particolare è stato esaminato il ruolo del flusso microvascolare preservato entro l’area infartuale nell’indurre il rimodellamento inverso.

Lo studio ha riguardato 110 pazienti con infarto STEMI, riperfusi,

Il periodo osservazionale è stato di 2 anni.

Il rimodellamento inverso è stato definito come riduzione maggiore del 10% del volume telesistolico del ventricolo sinistro a 6 mesi nel corso del follow-up.

Il rimodellamento inverso del ventricolo sinistro si è presentato nel 39% della popolazione studiata.

All’analisi multivariata, i predittori indipendenti di rimodellamento inverso ventricolare sinistro erano rappresentati dal reflusso microvascolare efficace entro l’area infartuale, il miglioramento in ambiente ospedaliero della perfusione miocardica, un iniziale ampio volume telesistolico ventricolare sinistro, e un breve periodo di tempo alla riperfusione.

L’analisi di Cox ha identificato il rimodellamento inverso del ventricolo sinistro come il solo predittore indipendente di sopravvivenza libera da eventi a 2 anni.
La percentuale di eventi combinati era significativamente più alta tra i pazienti senza rispetto a quelli con rimodellamento inverso ( log-rank test p<0.05 ). ( Xagena_2009 )

Funaro S et al, Eur Heart J 2009; 30: 566-575



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