Forma grave di stenosi aortica asintomatica: l’intervento chirurgico precoce migliora la sopravvivenza
La tempistica ottimale dell’intervento chirurgico rimane controversa nei pazienti asintomatici con stenosi aortica molto grave ed è stato quindi condotto uno studio per confrontare i risultati a lungo termine della chirurgia precoce e di una strategia di intervento tradizionale.
Dal 1996 al 2006, 197 pazienti asintomatici ( 99 uomini; età 63 anni ) con stenosi aortica molto grave sono stati inclusi nello studio in maniera prospettica, mentre sono stati esclusi i pazienti con angina, sincope, dispnea da esercizio fisico, frazione di eiezione inferiore a 50%, malattia significativa della valvola mitralica o età maggiore di 85 anni.
La stenosi aortica molto grave è stata definita come una stenosi critica nell’area della valvola aortica inferiore o uguale a 0.75 cm(2) accompagnata da un picco di velocità di getto aortico maggiore o uguale a 4.5 m/s o un gradiente pressorio transaortico medio maggiore o uguale a 50 mmHg all’esame ecocardiografico Doppler.
L’endpoint primario è stato definito come un esito composito di mortalità operatoria e morte cardiaca durante il follow-up.
L’intervento chirurgico precoce è stato effettuato su 102 pazienti e per 95 pazienti è stata utilizzata una strategia di trattamento convenzionale.
Non sono state osservate differenze tra i 2 gruppi in termini di età, genere, punteggio nell’European System for Cardiac Operative Risk Evaluation o frazione di eiezione.
Nel corso di un follow-up mediano di 1501 giorni, il gruppo operato non ha mostrato né mortalità operatoria nè decessi cardiaci, mentre si sono verificati 3 decessi non-cardiaci; nel gruppo sottoposto a trattamento convenzionale, invece, ci sono stati 18 decessi cardiaci e 10 non-cardiaci.
Le stime attuariali a 6 anni dei tassi di mortalità cardiaca e per tutte le cause sono stati 0% e 2% nel gruppo operato e 24% e 32% in quello con trattamento convenzionale, rispettivamente ( P<0.001 ) e per 57 coppie appaiate per propensity score il rischio di mortalità per tutte le cause è risultato significativamente più basso nel gruppo operato che in quello trattamento convenzionale ( hazard ratio, HR=0.135, P=0.008 ).
In conclusione, rispetto alla strategia di trattamento convenzionale, l’intervento chirurgico precoce nei pazienti con stenosi aortica molto grave è associato a un miglioramento della sopravvivenza a lungo termine dovuto alla diminuzione della mortalità cardiaca e l’intervento chirurgico precoce rappresenta quindi un’opzione terapeutica per migliorare ulteriormente gli esiti clinici in pazienti asintomatici con stenosi aortica molto grave e un basso rischio operatorio. ( Xagena_2010 )
Kang DH et al, Circulation 2010; 121: 1502-1509
Link: MedicinaNews.it
Cardio2010