Pazienti con o senza un infarto miocardico pregresso: predizione del rischio mediante DAPT score


Lo studio DAPT ( Dual Antiplatelet Therapy ) ha arruolato pazienti sottoposti all’impianto di uno stent coronarico, e ha mostrato che i soggetti randomizzati a proseguire il trattamento con una tienopiridina e l’Acido Acetilsalicilico ( Aspirina ) dopo 12 mesi avevano un rischio ischemico inferiore, ma un rischio emorragico superiore, rispetto ai soggetti trattati con placebo e Acido Acetilsalicilico.

Uno studio ha valutato l’utilità di un nomogramma decisionale di guida e aiuto alla prescrizione della durata della doppia antiaggregazione nei pazienti con o senza infarto miocardico, sottoposti a impianto di stent ( DAPT score ).

I pazienti sono stati classificati in base alla presenza o all’assenza di una storia di infarto miocardico prima della procedura indice, e le differenze di rischio riscontrate durante il periodo di trattamento randomizzato ( da 12 a 30 mesi ) per eventi ischemici ( infarto miocardico e/o trombosi dello stent ) ed emorragie ( moderate-gravi secondo la classificazione GUSTO ) sono state messe in correlazione con il DAPT score.

La continuazione del trattamento con le tienopiridine ha ridotto l’infarto miocardico tardivo rispetto al placebo, indipendentemente dalla storia di infarto ( hazard ratio [ HR ] per tutti gli infarti: 0.46; HR per assenza di infarto: 0.60 ) e da un incremento delle emorragie ( HR=1.86 per tutti gli infarti; HR=1.58 per l’assenza di infarto miocardico ).

Un DAPT score maggiore o uguale a 2 è risultato associato a una riduzione di infarto miocardico / trombosi dello stent nel caso di presecuzione del trattamento con tienopiridine, rispetto al placebo ( 2.7 vs. 6.0% per tutti gli infarti; 2.6 vs. 5.2% per l’assenza di infarto ), con tassi sovrapponibili di emorragie.

Nei pazienti con un DAPT score inferiore a 2 in entrambi i gruppi, la prosecuzione delle tienopiridine è risultata associata a un aumento significativo delle emorragie e a tassi sovrapponibili di eventi ischemici.

Dallo studio è emerso che i pazienti con un infarto miocardico pregresso hanno un rischio di eventi ischemici tardivi superiore rispetto a coloro che non hanno una storia di infarto.
Il DAPT score migliora la predizione del beneficio e del rischio per i pazienti con la continuazione della doppia terapia antiaggregante. ( Xagena_2016 )

Fonte: Journal of American College of Cardiology, 2016

Xagena_Cardiologia_2016