Rischio di malattia vascolare mediante valutazione dei lipidi e delle apolipoproteine


La relazione tra i principali lipidi e apolipoproteine ed il rischio di malattia vascolare non è ben definita. Sono stati analizzati i dati di 68 studi prospettici di lungo periodo, per un totale di 302.430 persone senza un’iniziale malattia vascolare, per verificare l’esistenza di una relazione.

Nel corso dei 2.79 milioni di persone.anno di follow-up, si sono verificati 8.857 infarti miocardici non-fatali, 2.534 ictus ischemici, 513 ictus emorragici, 2.536 ictus non-classificati, e 3.928 sono morti per malattia coronarica.

Il tasso di malattia coronarica per 1.000 persone-anno nel terzile inferiore e superiore della distribuzione dei lipidi al basale, era rispettivamente 2.6 e 6.2 con i trigliceridi, 6.4 e 2.4 con il colesterolo HDL, e 2.3 e 6.7 con il colesterolo non-HDL.

Il rischio ( hazard ratio ) aggiustato per la coronaropatia era 0.99 con i trigliceridi, 0.78 con il colesterolo HDL e 1.50 con il colesterolo non-HDL.

Il rischio di malattia coronarica era 0.35 con una combinazione di colesterolo non-HDL più basso di 80 mg/dL e di colesterolo HDL più alto di 15 mg/dL.

Per il sottogruppo con apolipoproteine o con colesterolo LDL direttamente misurato, l’hazard ratio è stato di 1.50 per il rapporto colesterolo non-HDL/colesterolo HDL, 1.49 con il rapporto apo B/apo AI, 1.42 con il colesterolo non-HDL e 1.38 con il colesterolo LDL direttamente misurato.

L’hazard ratio per l’ictus ischemico era di 1.02 con i trigliceridi, 0.93 con il colesterolo HDL, e 1.12 con il colesterolo non-HDL.

La valutazione dei lipidi nella malattia vascolare può essere semplificato mediante misurazione dei livelli di colesterolo totale e di colesterolo HDL o delle apolipoproteine senza far riferimento ai trigliceridi. ( Xagena_2009 )

The Emerging Risk Factors Collaboration, JAMA 2009; 302: 1993-2000



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