L’ECG è inferiore alla troponina nel predire il danno miocardico clinicamente significativo dopo CABG  

 
E’ stato valutato il potere diagnostico dell’elettrocardiogramma ( ECG ) e dei biomarcatori cardiaci nel predire il danno miocardico clinicamente rilevante in 545 pazienti sottoposti a bypass coronarico ( CABG ).

Nessuno dei criteri ECG per il danno miocardico ha predetto la mortalità o la durata della permanenza in ospedale, mentre i livelli di troponina I cardiaca ( cTnI ), rilevati il giorno successivo all’intervento, sono stati in grado di predire, in modo indipendente, la mortalità a 5 anni ( hazard ratio, HR=1.42; p=0.009 ).
Inoltre, cTnI era il solo biomarcatore che ha migliorato in modo significativo la predizione della mortalità a 5 anni, stimata da Euroscore logistico ( p=0.02 ).
Il valore predittivo della troponina I cardiaca per la mortalità a 5 anni è stato confermato in una coorte di 1031 pazienti sottoposti a bypass coronarico.

Dallo studio è emerso che la diagnosi mediante elettrocardiogramma di danno miocardico successivo ad un intervento CABG non predice in modo indipendente un aumentato rischio di mortalità a 5 anni o la durata del ricovero ospedaliero, a differenza di cTnI. ( Xagena_2009 )

Muehlschlegel JD et al, Eur J Heart 2009; 30: 1574-1583



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